ASSOBETON interpellata sul disegno di legge C. 2461 DL 23/2020 dalle Commissioni Finanze e Attività produttive
30/04/2020
Assobeton

Le commissioni riunite Finanze e Attività produttive della Camera hanno chiesto alla nostra Associazione una memoria valutativa del provvedimento di conversione in legge del decreto-legge n. 23 del 2020, recante “Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga di termini amministrativi e processuali”.

Nella memoria inviata ieri abbiamo dichiarato che, nonostante le misure di sostegno all'economia promulgate con il D.L. N° 23/2020 siano state accolte dal nostro settore con estremo favore, in considerazione della recessione conseguente alla crisi sanitaria che il mondo e l'Italia vivranno nei prossimi mesi e delle prime esperienze operative, in sede di conversione in legge, le norme in esso contenute dovranno essere meglio esplicitate, chiarendone e semplificandone i procedimenti, e, al tempo stesso, dovranno essere integrate con altri provvedimenti.

Anche in presenza di un riavvio delle attività produttive manifatturiere e delle riaperture dei cantieri, compresi quelli privati, prevediamo che il periodo di difficoltà nella gestione della liquidità aziendale, iniziata con la fine del mese di marzo, pur in presenza della limitata dilazione di piccola parte delle scadenze fiscali concesse nel D.L. e nel precedente “Cura Italia”, andrà ad aggravarsi nella seconda parte del 2020 e perdurerà sicuramente per tutto il 2021. Troppo e inusuale è stato lo shock sulle organizzazioni aziendali e lento sarà il ritorno alla piena operatività.

Il nostro settore ritiene, pertanto, che siano indispensabili interventi che consentano di far tornare alle aziende la componente di liquidità che, già generata, risulta “impegnata e fermafuori delle aziende stesse.

A questo inquadramento generale abbiamo fatto seguire un elenco di azioni da adottare per contrastare il deficit di liquidità delle aziende che la crisi ha generato e continuerà a generare per i prossimi mesi.