21 sigle del mondo industriale, ambientale ed accademico chiedono al Governo di prorogare il #Superbonus110 almeno fino al 2024, affinchè la riqualificazione energetica degli edifici sia al centro della ripresa italiana.
"La redazione e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è una sfida epocale per il nostro Paese.
Essa rappresenta infatti la possibilità, unica nel suo genere, di rilanciare l'economia, salvaguardare e/o creare posti di lavoro e vincere la lotta contro l’inquinamento e i cambiamenti climatici.
La riqualificazione degli edifici esistenti è lo strumento ideale poiché permette di ottenere vantaggi in termini di crescita, posti di lavoro, resilienza economica e sociale, che non hanno eguali in altri settori:
E' altresì importante ricordare che i predetti benefici si otterrebbero in breve tempo e durerebbero a lungo, grazie alla lunga vita delle tecnologie coinvolte (coibentazione e fonti rinnovabili).
L’Italia si era già attivata con il DL Rilancio Italia, del quale abbiamo apprezzato l’introduzione del c.d. Superbonus 110%. Ci attendiamo che nelle prossime settimane il Superbonus 110% entri pienamente a regime ed inizi così la ripresa per il settore edile e, conseguentemente, per buona parte dell’industria italiana.
E' però necessario che tale strumento, mantenendo una previsione di spesa di circa 10 miliardi euro/anno, abbia un orizzonte temporale più ampio di quello originariamente previsto. Solo in questo modo infatti un adeguato numero di famiglie e cittadini avrà il tempo necessario per decidere la riqualificazione dei propri immobili.
Per questo motivo supportiamo la volontà di prorogare il Superbonus 110% fino al 2024 e, potenzialmente, anche oltre, fino all’obiettivo di de-carbonizzare l’intero parco edilizio, come previsto dalla Direttiva 2018/844/UE.
Analogamente, supportiamo la volontà di destinare una parte delle risorse del Recovery Fund (1 miliardo euro/anno) per la riqualificazione degli edifici pubblici, esclusi dall’applicazione del Superbonus 110%.
Quanto sopra è il primo necessario passo per raggiungere i target di riduzione delle emissioni climalteranti al 2030 (-55%) e al 2050 (neutralità climatica). Ricordiamo infatti che l’Italia, ai sensi della Direttiva Europea sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (Direttiva 2018/844 – EPBD), deve ancora dotarsi di una vera e propria strategia nazionale di ristrutturazione a lungo termine per la de-carbonizzazione al 2050 del parco immobiliare italiano, solo annunciata nel decreto legislativo n. 48/2020.
Oggi più che mai è la riqualificazione degli edifici che può e deve contribuire alla ripresa dell’economia italiana e, al tempo stesso, rendere la nostra società più resiliente."
La lettera è indirizzata al Presidente del Consiglio, ai Ministri dello Sviluppo Economico, dell’Economia e delle Finanze, delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e degli Affari Europei.
Sostenitori della lettera:
AIPE – Associazione Italiana Polistirene Espanso | AISMT – Associazione Italiana Schermi e Membrane Traspiranti | AMICI DELLA TERRA | ANIT – Associazione Nazionale Isolamento Termico e Acustico | ASSIMP ITALIA – Associazione delle Imprese di Impermeabilizzazione Italiane | ASSOBETON – Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi | ASSOGESSO – Associazione dei Produttori Italiani di Gesso | ASSOVERNICI – Associazione Italiana Produttori Vernici | CASACLIMA NETWORK LOMBARDIA | COORDINAMENTO FREE - Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica | CORTEXA – Eccellenza nel Sistema a Cappotto | eERG – end-use Efficiency Research Group del Politecnico di Milano | EU-ASE – European Alliance to Save Energy | FIVRA – Fabbriche Isolanti Vetro Roccia Associate | FONDAZIONE SODALITAS | GBC ITALIA – Green Building Council Italia | KYOTO CLUB | RENOVATE ITALY | SAVE THE PLANET ONLUS | SITEB – Strade Italiane e Bitumi | UNICMI – Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei serramenti
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